domenica 13 novembre 2011

12-11-11

Hanno cominciato con l'Alleluja. Un'orchestra improvvisata, ritrovatasi fin dal tardo pomeriggio in Piazza del Quirinale, ad intonare l'inno di lode e resurrezione.
Poi, come i tifosi a pochi minuti dalla vittoria della finale, sono arrivati tutti gli altri. Coppie, singoli, famiglie, tantissimi giovani e qualche turista capitato per caso nel mezzo della Storia. Con il sorriso trattenuto a stento, le bandiere ancora arrotolate e le bottiglie di spumante che spuntavano dalle tasche. Eccitazione diffusa e subito condivisa una volta saliti al Colle.
Ma è stato quando è arrivato Silvio Berlusconi sulla sua auto blu, con chissà quali pensieri per la testa, che la piazza è esplosa all'urlo di "Buffone".
Un urlo diventato boato alla notizia delle dimissioni del Presidente del Consiglio. E allora flash, applausi, bottiglie, facebook, twitter e telefonate. Che neanche al goal di Grosso ai mondiali del 2006.
Perchè sembrava proprio di aver vinto i mondiali. Dal Quirinale a Palazzo Grazioli, residenza dell'ormai ex premier, le macchine hanno iniziato a strimpellare, la gente ad affacciarsi alle finestre e le bandiere dell'Italia (e dell'indipendenza sarda, vabbè..) a sventolare.
E chi oggi evoca Piazzale Loreto non ha capito niente. Perchè il clima era quello di una festa, liberatoria sì, ma assolutamente priva di violenza e rabbia.
Certo ora quel che sarà di noi non lo sappiamo. Qualcuno su facebook ha scritto che siamo passati dal "bunga bunga" allo "stanga stanga" e probabilmente è vero. Così come che ci vorrebbe un miracolo - davanti al Quirinale qualcuno aveva acceso un cero a Padre Pio - ma l'aria che si è respirata è qualcosa che finora era riservato soltanto ad un'altra Italia. Quella azzurra.

1 commento:

Daniela Filippin ha detto...

Che emozione... però un pò pacata. Non so, credo che in Italia siamo tutti molto, molto stanchi. 17 anni di Berlusconismo sfiancano, e dopo sei persino cauto nel gioire. Chissà se ci siamo veramente vaccinati.

Vabbé, dai, parlo per me...

:-)