Eroi della patria o terroristi? Come sempre, dipende dalla prospettiva da cui si guarda. Le campagne e città popolate dagli albanesi kosovari, parlano dell’Uck, l’esercito di liberazione del Kosovo, come dei nostri partigiani: per le strade si incontrano decine e decine di lapidi, scritte e monumenti dedicati ai guerriglieri martiri dell’indipendenza.
Per i serbi invece si tratta di terroristi e violenti traditori.
Quel che è certo è che il leader dell’Uck, nome di battaglia “serpente”, Hashim Thaci, fatto sedere dagli americani al tavolo dei negoziati al posto del pacifista Ibrahim Rugova, oggi è il premier del Kosovo, nonché il leader del Pdk, il principale partito nato proprio dalla riconversione politica dell’Uck. Meno chiaro, invece, è quello che si nasconderebbe dietro il Pdk.
Secondo molti osservatori le forme di finanziamento del partito sarebbero legate a oscuri traffici. Traffici di armi, droga e prostituzione, di cui il Kosovo sembra essere uno dei principali punti di snodo in Europa.
Intanto Ramush Haradinaj e la sua bionda moglie sorridono dalla copertina del periodico femminile Teuta e manifesti sui muri delle principali città esprimono all’ex guerrigliero il bentornato dopo l’assoluzione del Tribunale dell’Aja.
di Anna Maria Selini
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