lunedì 17 settembre 2012

Processo Arrigoni. Condannati i quattro imputati

Oggi si è concluso il processo ai presunti assassini di Vittorio Arrigoni, l'attivista italiano rapito e ucciso nella Striscia di Gaza il 15 aprile 2011.
La Corte militare di Gaza City ha giudicato colpevoli i quattro imputati, tutti palestinesi: Mohammed Salfiti, che è un poliziotto e Tamer Hasasna, un pompiere, dovranno scontare l'ergastolo (equivalente a 25 anni), più 10 anni di lavori forzati, perchè ritenuti colpevoli di rapimento e omicidio.
Per Khader Gamr, anche lui pompiere e basista del gruppo, dieci anni con lavori forzati, per rapimento.
Pena di un anno, invece, per Amer Abu Ghoula, colpevole di occultamento di persone ricercate (affittò la casa dove si nascosero i rapitori dopo l'omicidio, ndr), che probabilmente non sconterà, visto che durante il processo ha fatto perdere le proprie tracce.
I quattro rischiavano la pena di morte, prevista dalla Legge Criminale rivoluzionaria in vigore a Gaza dal 1979.
La Corte ha probabilmente accolto la richiesta della famiglia Arrigoni  - reiterata anche poco prima della sentenza - di non applicare la pena capitale.
"Una sentenza giusta - ha commentato Gilberto Pagani, il legale della famiglia - che tiene conto delle prove di reato a carico degli imputati e della richiesta della madre e della sorella di Vittorio".
Si chiude così un processo controverso, durato più di un anno, fatto di numerosi e improvvisi rinvii, testimoni che non si sono presentati in aula e impossibilità (prevista dal Codice) per la famiglia di costituirsi parte civile.
Puniti gli esecutori materiali, restano però molti misteri sulla vicenda.
Per chi volesse saperne di più, appuntamento domenica 23, alle ore 15, all'auditorium San Fedele a Milano, per l'anteprima del mio documentario "Vik Utopia. l'omicidio di Vittorio Arrigoni".

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