giovedì 6 settembre 2012

Anteprima di "Vik Utopia"


Domenica 23 settembre, alle ore 15,00, presso l'Auditorium San Fedele di Milano 
si terrà l'anteprima del mio ultimo documentario

VIK UTOPIA. L'omicidio di Vittorio Arrigoni

La proiezione è in programma nella sezione fuoriconcorso Colpe di Stato del Milano Film Festival.

Grazie a Marco Careri e Milvio Micheloni che hanno eseguito il montaggio, a Juzhin, Shirley Said, Marco Arturo Messina e Francesco Taskayali per le loro musiche, a Fadi Hanona per la collaborazione nelle riprese, a Emiliano Pappacena e alla Daimon Production per la collaborazione. Grazie alla famiglia Arrigoni e a tutti quelli che mi hanno supportato e sopportato nella realizzazione di questo progetto.


Alla proiezione interverrà insieme a me, Gilberto Pagani, legale della famiglia Arrigoni. 

L'ingresso, interamente a sostegno del festival, è di 5 euro.



12 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti per il tuo lavoro. spero di riuscire a vederlo.

ANNA MARIA SELINI ha detto...

grazie, chiunque tu sia

Anonimo ha detto...

Gent.le Signora Selini, forse lei può aiutarmi a capire. Prima Arrigoni si definisce internazionalista e pacifista mentre poi lascia come eredità l'odio verso un territorio, dicendo di non voler tornare nemmeno da morto in Israele.
I popoli si amano tutti senza distinzione di confine, se si crede davvero nell'umanità profonda e nel desiderio assoluto di voler costruire la pace. Altrimenti cade la maschera e tutto diventa una farsa inutile. La ringrazio.
Avv. Vincenzo M. Delli Colli (Bari)

ANNA MARIA SELINI ha detto...

Gentile Vincenzo,
non ho la presunzione di considerarmi la depositaria del pensiero di Vittorio Arrigoni e il mio lavoro non vuole essere un'agiografia, ma solo una "fotografia" di Vittorio e di quello che è successo.
Detto questo, da quel poco che l'ho conosciuto e attraverso le testimonianze delle persone più importanti della sua vita, credo di poter dire che Arrigoni non odiasse gli israeliani, nè tanto meno gli ebrei (lui ricordava sempre che una delle fondatrici dell'Ism è una donna ebrea discendente di una famiglia scampata all'Olocausto e spendeva parole sincere nei confronti della sofferenza provata dagli ebrei), ma contestasse, questo si, con rabbia, le azioni del governo e delle forze armate israeliane e di quenti le appoggiavano quando si traducevano in violazioni dei diritti dei palestinesi.
Lo stesso valga però nei confronti di Hamas: Vittorio non ha taciuto e si è speso in prima persona ogni volta che a Gaza venivano violati i diritti umani.
Arrigoni era schierato, certamente, ma le sue risposte non rimandavano all'odio e mai all'uso della violenza.
Un saluto

Anonimo ha detto...

Gent.le Signora Selini,
la ringrazio tanto. Credo semplicemente che tutte le farse si smontino da sé grazie al passare del tempo e alla memoria (o, ancora meglio in certe situazioni, all'oblio). Riconoscerà anche lei che la cosa più bella è quando dall'umanità vera (dichiarata, ma soprattutto praticata verso tutti senza confini territoriali e governativi) e dal pacifismo si trasmette fratellanza e desiderio di costruire un mondo migliore. L'eredità di un pacifista è fatta di amore e soliderietà e non di odio del tipo "nemmeno morto in Isreale". E questo rimane un fatto, il testamento di un lascito che, in modo chiaro ed inequivocabile, non ha proprio nulla a che fare con stay human. La ringrazio ancora.
Avv. Delli Colli

ANNA MARIA SELINI ha detto...

Il sogno di Vittorio era una terra dove i diritti umani vengono rispettati e dove le persone possano vivere semplicemente una vita normale, senza violenze, e nel rispetto delle leggi internazionali.
A Gaza come in ogni altro luogo. Questo è il suo messaggio, che poi ognuno è libero di interpretare come vuole. Perdere la vita per questo è tutto meno che una farsa.

Anonimo ha detto...

nn mi risulta ke i palestinesi l'hanno fatto fuori xké difendeva i diritti umani di altri poveri palestinesi, quanto piuttosto xké era un residuato dei centri sociali un bel pò stagionato (36 anni suonatiiii!!!!!), alcolizzato e accannato, e campava troppo disinvoltamente... voleva far la pakkia in una terra di nessuno (doveva sapere invece ke è degli islamici!!!!) ma gli è finita male. scimmiottava il che guevara ma sembrava solo popay senza spinaci
davide87

ANNA MARIA SELINI ha detto...

Ognuno e' libero di pensarla come vuole Davide. Mi piacerebbe pero' che vedessi il documentario

Anonimo ha detto...

Per arrigoni è arrivata una sentenza ottima. Migliore di quelle che vengono emesse nella civilissima Italia (vedi Federico Aldrovandi). Qui Hamas ha dato prova di essere un giudice corretto (fantastico se si pensa che stiamo parlando della striscia di gaza). Lo hanno dichiarato anche la famiglia arrigoni e il suo avvocato. Premettendo che nessuno si merita la morte, vik aveva una personalità egocentrata ed esibizionista. In Italia non poteva certo affermarsi (visti i suoi limiti: ci aveva provato pure, ma non ne aveva le capacità) e quindi, come molte altre personalità disturbate, aveva abbracciato una causa per portare avanti se stesso. Infatti invece di occuparsi dei tanti problemi che ci sono a casa sua (Italia, Lombardia), meno visibili ed esotici, ha voluto giocare a fare l'eroe a Gaza. Ma gli è andata male, anzi malissimo. Dopo essersi pompato i muscoli (faceva palestra a gaza city, trovava il tempo tra un video autopromozionale e l'altro!!! Chiedendo soldi, lui benestante di famiglia, a chi glieli dava togliendo le 20 euro dal proprio piccolo sudato stipendio) e l'ego, non ha capito che tirava troppo la corda...e ci ha rimesso le penne. Signora selini, perchè fare un documentario su un caso umano del genere (che ora ha avuto pure una giusta sentenza) e non su tante tragedie che succedono nelle ns periferie metropolitante. Io vivo a napoli. Faccia un giro qui. Lo so è meno esotico, meno attraente, ma più urgente. Forse non le darà visibilità, ma c'è gente ammazzata che non è figlia di sindaci del pd, che lavora in nero da quando aveva 9 anni... Non so proprio con che spirito andrà a parlare del suo documentario. Il giornalismo e l'onestà del pensiero sono un'altra cosa.

ANNA MARIA SELINI ha detto...

Le rispondo anche se dopo tanto pontificare non si è nemmeno firmato/a.
Sono d'accordo con lei, la sentenza è la migliore che ci si potesse aspettare. Questo non toglie che restino molti interrogativi senza risposta.
Lascio a lei, visto che ne è pieno, le certezze su quello che Vittorio sarebbe o non sarebbe potuto essere in Italia.
Non mi risulta che abbia mai sottratto a forza a nessuno dei soldi e se qualcuno gli ha donato qualcosa - io non l'ho mai fatto - immagino che l'abbia fatto per sua spontanea adesione.
Il mondo è pieno di storie, certo, a Napoli, come altrove. Non sta certo a lei indicarmi quale scegliere e identificare il giornalismo con l'argomento trattato, senza tra l'altro nemmeno aver visto il lavoro di cui stiamo parlando.
Saluti
AMS

Anonimo ha detto...

Gentile signora Selini,
sa dirmi dove posso acquistare il suo documentario? Può dirmi se verrà trasmesso da qualche televisione? Grazie.

PAOLA FRONTIERA

ANNA MARIA SELINI ha detto...

Gentile Paola,
per ora girerà soltanto all'interno dei festival. Il prossimo appuntamento sarà a Bologna il 12 ottobre. Sul blog troverà tutti gli aggiornamenti. Grazie.
Un saluto
AMS