mercoledì 1 ottobre 2008

Lo stato di famiglia

Questa mattina mi sono recata all'ufficio anagrafe del mio Quartiere. Avevo bisogno dello stato di famiglia. Erano le 10 ed entro le 12 dovevo spedirlo, insieme ad altri documenti ancora da preparare, a Roma.
Chiedo all'addetta all'ingresso se esiste un modulo per l'autocertificazione. Mi sento rispondere: "Siamo chiusi, apriamo tra 15 minuti". Quando le faccio notare che basterebbe un sì o un no, mi risponde seccata la stessa cosa. Poi vado verso l'ufficio anagrafe, che eccezionalmente questa mattina apre alle 11. Disperata chiedo ragguagli ad un'altra addetta, che però dice di non saperne nulla. A quel punto mi si avvicina una donna di colore, con tre bambibi stretti intorno a lei, e gentilmente mi dice: "Signorina, ho sentito che le serve lo stato di famiglia. Guardi che lo può stampare qui fuori, allo sportello automatico".
Alle 11.40 sono in posta e riesco ad inviare tutta la documentazione. "Grazie, lei mi ha salvato", ho detto alla signora. Il più piccolo dei suoi bambini arrivato in fondo alla strada si è voltato per salutarmi, tutto orgoglioso della sua mamma.
Oggi in prima pagina i quotidiani riportavano la foto di un ragazzo di colore a quanto pare massacrato dai vigili di Parma. Perchè "negro".

1 commento:

markconlakappa ha detto...

per la serie non si finisce mai di imparare!!!
ti comunico che ho deciso di commentare costantemente i tuoi post con il mio insano umorismo teutonico...tremate gente!
besos