“Per alcuni giorni non si vide nessuno - ricorda Jelena - poi cominciarono ad arrivare i primi soldati a proteggerci. Gli facemmo festa ammazzando un maiale”. La famiglia di Jelena non sfollò da Gorazdevac nemmeno durante la seconda guerra mondiale. La nuora, Nada, non è da meno. Vedova da alcuni anni, cresce 5 figli di cui una gravemente handicappata, Marina. Quando era più piccola, la portava a un centro diurno di terapia, ma ora muoversi, per i serbi, è troppo complicato.
Davanti all'immancabile caffè, Nada scambia battute con Sonja, la volontaria dell'Operazione colomba che ci ha accompagnato qui. I ragazzi di Operazione colomba garantiscono un servizio di scorta civile, portano gli anziani serbi a fare compere a Pec per non farli sentire troppo isolati in questa sorta di Dogville con una strada e 10 case. Ma per i giovani, la città di riferimento è Mitrovica. È qui che andrà a studiare Dragana, che seduta in hot pants sul tappeto di casa fuma una sigaretta dopo l'altra. A Mitrovica studierà geografia. Una materia, da queste parti, tutt'altro che secondaria.
di Giulia Bondi
di Giulia Bondi
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