E' stato approvato, con triplice fiducia, il disegno di legge in materia di sicurezza che introduce il reato di immigrazione clandestina, per il quale sono previste multe da cinque a diecimila euro, con obbligo di denuncia da parte dei pubblici ufficiali, fino al rischio di reclusione. Tra le altre cose, il ddl prevede l'estensione da 60 a 180 giorni del periodo in cui l'immigrato può essere trattenuto nei centri di identificazione ed espulsione, mentre costerà 200 euro chiedere la cittadinanza e da 80 a 200 euro il permesso di soggiorno.
Ma non è finita qui: arrivano le ronde e nei giorni scorsi abbiamo già avuto un assaggio dei personaggi che vorrebbero concorrere alla loro formazione, con tanto di divisa in stile fascista e piglio da picchiatore.
Una donna incinta che si reca all'ospedale per partorire, se clandestina, può essere denunciata, come tra l'altro è già avvenuto. Un malato ora ci penserà due volte prima di recarsi dal medico o in quei centri che da anni, nel pieno anonimato, curano gli irregolari, garantendo così comunque un controllo e un monitoraggio della situazione.
Si agita il pretesto della sicurezza, si cerca il capro espiatorio nel "diverso", ancora una volta, per dare la colpa ad altri di fallimenti e debolezze proprie. E si fanno dieci passi indietro, adottando norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, che in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali.
La signora Anna, che in casa sua ospita una clandestina, da oggi rischia fino a tre anni di carcere o una pena pecuniaria. Certo, potrebbe essere messa in regola, ma come può fare una donna con una pensione di 500 euro a pagare una badante da 800? Se il nostro governo pensasse a questo, per esempio, io mi sentirei molto più sicura.
Ma non è finita qui: arrivano le ronde e nei giorni scorsi abbiamo già avuto un assaggio dei personaggi che vorrebbero concorrere alla loro formazione, con tanto di divisa in stile fascista e piglio da picchiatore.
Una donna incinta che si reca all'ospedale per partorire, se clandestina, può essere denunciata, come tra l'altro è già avvenuto. Un malato ora ci penserà due volte prima di recarsi dal medico o in quei centri che da anni, nel pieno anonimato, curano gli irregolari, garantendo così comunque un controllo e un monitoraggio della situazione.
Si agita il pretesto della sicurezza, si cerca il capro espiatorio nel "diverso", ancora una volta, per dare la colpa ad altri di fallimenti e debolezze proprie. E si fanno dieci passi indietro, adottando norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, che in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali.
La signora Anna, che in casa sua ospita una clandestina, da oggi rischia fino a tre anni di carcere o una pena pecuniaria. Certo, potrebbe essere messa in regola, ma come può fare una donna con una pensione di 500 euro a pagare una badante da 800? Se il nostro governo pensasse a questo, per esempio, io mi sentirei molto più sicura.
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