Purtroppo sarò all'estero e non potrò partecipare, ma spero davvero che le strade saranno piene di gente. Piene di italiani, perché la questione ormai qui è strettamente nazionale.
Ci vorrebbero come le tre scimmie: vietato vedere, vietato sentire e soprattutto vietato parlare o ancora meglio scrivere.
Due quotidiani come la Repubblica e l'Unità sono stati denunciati dal nostro presidente del Consiglio per aver raccontato quello che la tv pubblica ha taciuto. La trasmissione Annozero sta per iniziare, ma gli spot che l'annunciano per la prima volta non sono andati in onda. A Report, programma d'inchiesta tra i più scomodi, guarda caso, è stata tolta la copertura legale. C'è voluto un giornalista spagnolo per chiedere esplicitamente a Berlusconi della sua relazione e pronunciare davanti a tutti la parola "escort". E tanto tanto altro ancora, pare non esserci limite, giorno dopo giorno.
Spero solo che a protestare non saranno solo i giornalisti, gli editori, i cosiddetti "intellettuali" o gli oppositori politici. La libertà di stampa non è di sinistra né deve diventarlo.
Enzo Biagi, per me il più grande giornalista italiano, amava dire che "la libertà è come la poesia, non deve avere aggettivi. E' solo libertà".
ps. la manifestazione è stata rimandata al 3 ottobre in segno di lutto per i militari italiani uccisi in un attentato in Afghanistan
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