Sto leggendo, un po' per lavoro un po' per piacere, un bel libro: "Marinai perduti" di Jean Claude Izzo. E come sempre lo sto sottilineando. Penna, matita, matita per gli occhi, quel che capita tra le mani, ovunque mi trovi.
Mi piace, soprattutto dopo anni, riaprire un libro, sniffarlo, e riguardare le frasi segnate. Molte le sottolinerei ancora, alcune mi ricordano esattamente il momento in cui le ho incontrate, altre mi fanno capire che sono cambiata.
Ieri ho inciso questa.
Quale maledizione aveva colpito lui e tanti altri, che non trovavano il senso della vita se non lontano da ogni attracco?
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