giovedì 17 aprile 2014

Lisa

Odio aprile e questa settimana che si è portata via, in anni diversi, due persone per me importanti. Una sono riuscita a raccontarla, che è poi l'unico modo che conosco di affrontare e sciogliere gli eventi. L'altra non ancora.

E' come se per tutto questo tempo fosse rimasta seduta lì in cucina, a capotavola, mentre le parlo e lei finge un cinismo che non le appartiene.

Lisa e il corpo affusolato di una ragazzina, quasi fosse stato scritto che non dovesse invecchiare.
Una pelle così bianca da essere trasparente. Occhi azzurrissimi e riccioli nerissimi, fitti e testardi proprio come lei.

Lisa partita dalla Puglia con solo il suo orgoglio.
Lisa, il lavoro e l'indipendenza meglio di una laurea di osterie, grazie e bamboccioni.
Lisa e i libri.
Lisa e i fischietti.
Lisa e il mostro, tornato dopo anni, quando ormai sembrava debellato.
Lisa e le bugie per farci star tranquille. 
Lisa e i disegni anche delle infermiere.
Lisa e un regalo d'addio per tutte.
Lisa e l'ultima sigaretta. 
Lisa e il sole con la pioggia.
Lisa sul colle a guardare per sempre Bologna.


Lisa, ma tu, "fatti rimanere qui".




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