Ironia così simile alla verità. In questo villaggio, vicino alla città di Klina, zona occidentale del Kosovo, alcuni serbi sono ritornati e le loro abitazioni in parte sono state ricostruite con il contributo dell’Amministrazione. Di fronte alla casa di Marthe, al di là della piccola strada sterrata, i vicini serbi salutano sorseggiando una bibita sotto il portico della villetta a due piani. “Durante la guerra noi abbiamo protetto gli albanesi - ricorda Milorad Sarkovich, responsabile (serbo) dell’ufficio rientri del Comune di Klina - mentre loro, a scontri terminati, hanno distrutto le nostre case. Noi li perdoniamo, ma non dimentichiamo”. Questo Marthe lo sa, ma la guerra rende ancora più povero chi già lo era . “I miei figli sono scappati in Croazia per mangiare - racconta a sua volta - e solo alcuni sono tornati”. Tra di loro sua nipote, una ragazzina silenziosa e magrissima, cresciuta lontano da qui. Da quando ha fatto ritorno in Kosovo non ha mai parlato in albanese, la lingua delle sua famiglia. Lo capisce e conosce, ma preferisce il serbo-croato. Come se dal ’99 non fosse mai tornata a casa.
di Anna Maria Selini
1 commento:
belle e brave, la nonna e la nipotina selimi
generatorino
Posta un commento