martedì 2 dicembre 2008

H come How much

Viene da chiedersi come faccia a vivere, la gente. Con i soldi dei parenti all'estero, rispondono in tanti. Con i soldi dei traffici illeciti, si legge su Limes. Certamente, consumando poco. Frutta e verdura di stagione, automobili scassate, case senza intonaco. Ma tutto il resto, i miniabiti in acrilico in vendita nei negozietti, i prodotti di importazione nei supermercati? In Kosovo, tutto è d'importazione.
Quando si chiede How much, quanto costa, si scoprono prezzi non troppo diversi da quelli italiani ed europei in genere. I salari però, sono a livelli poco più che africani. Per chi ha un lavoro, naturalmente, perché la disoccupazione pare superi il 60 o il 70%, a seconda delle stime.
Poi ci sono i matrimoni da 20 mila euro, le famiglie che si indebitano per non fare brutta figura davanti agli zii d'America o di Germania, tornati in patria per l'estate. I cellulari modernissimi nelle mani dei ragazzini. I negozi ricolmi di coloratissimi cd che poi, quando li apri, sono tutti masterizzati. Le donne rom che chiedono l'elemosina, un giovane mendicante che geme per otto ore al giorno davanti al Grand Hotel di Pristina. L’inaugurazione della nuova concessionaria Porsche e le marche italiane che spopolano nei grandi centri commerciali. Italiano è sinonimo di qualità, di paese amico del Kosovo, tra i primi a riconoscerlo. Gli albanesi ringraziano, i serbi ironizzano: “anche se ci avete bombardato, sedetevi da noi per un caffè”. E sulla strada per l'aeroporto di Pristina, un noto ristorante porta il nome di Aviano in onore della nostra base americana.

di Giulia Bondi

1 commento:

Anonimo ha detto...

eccolo qui, il ristorante Aviano:

http://byebyeunclesam.wordpress.com/2008/03/17/mezza-pensione-in-kusavo-bevande-escluse/

ciao

p.s.: chiamalo onore...(si scherza ma non troppo)