"Mi scusi, non voglio farle niente - ha strillato per la strada deserta e ovattata -. Se vuole mi allontano. Ma non so come fare, mi servono ... euro, sono disperato, ho solo mezz'ora e poi il dormitorio chiude". E ancora: "Se vuole mi allontano".
Non faceva paura, ma solo tenerezza. Era zuppo come un pulcino, sì e no 45 anni e 45 chili dentro una giacca troppo larga anche da bagnata. Una faccia onesta dietro occhiali onesti e un'aria sinceramente disperata.
La cosa che mi ha colpito di più è stato il suo stupore quando sono scesa dalla macchina. Ha fatto un passo indietro, come se qualcuno gli avesse insegnato che non ne era degno. Degno della vicinanza di una persona, tanto più una donna, disposta ad ascoltarlo e, da sola nella neve, a fidarsi di lui.
Ha trattenuto a stento le lacrime e, prima di correre via come un bambino, guardandomi commosso, mi ha detto: "Non la dimenticherò mai".
Ma, forse, a non dimenticare quello sguardo sarò io.
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