«A Gaza non ci sono arrivato svegliandomi una mattina», mi aveva detto con quella sua erre moscia, nell’aprile del 2009, quando l’avevo incontrato e intervistato sopra una barca bucherellata dai proiettili, nel porto di Gaza City. «Il mio è un cammino esistenziale – aveva precisato – sono più di dieci anni che faccio attivismo per i diritti umani a giro per il mondo».
L'articolo integrale è stato pubblicato su 451 la rivista italiana che contiene gli articoli del "The New York Review of Books". La trovate nelle librerie Feltrinelli.
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