mercoledì 14 marzo 2012

Calma apparente

Poche ore dopo il mio ultimo post, è stato siglato l'accordo tra le fazioni militari di Gaza e il governo israeliano e, grazie alla mediazione dell'Egitto, sulla Striscia è tornata la calma. Apparente.
In realtà, nel cielo ronzano ancora i droni e sfreccia qualche F16, molti meno dei giorni scorsi, ma l'allerta resta alto, tanto che alcune Ong ieri hanno comunque evacuato il proprio personale.
Dopo la tregua, si è registrata ancora qualche "scaramuccia" e le vittime palestinesi sono salite a 26, perchè un ragazzo colpito in un raid dei giorni scorsi è morto per le ferite.
Resta comunque sconsigliato avvicinarsi alle zone "sensibili", ovvero obiettivi militari e sedi istituzionali e non è nemmeno raccomandabile aggirarsi per le zone più calde, da sempre obiettivi preferenziali di tank e F16.
Per le strade di Gaza a dire il vero non si nota una gran differenza. La gente non ha mai smesso di affollarle e uscire di casa. Macchine, moto e tuc-tuc (delle specie di Ape che stanno mandando in pensione i vecchi carretti trainati da asini). Negozi, cantieri, donne al mercato e studenti che si danno il cambio (le scuole non bastano e quindi ci sono i turni). Apparentemente incuranti di quello che sfreccia sopra le loro teste, i gazawi vanno avanti, confermando la loro innata capacità di resilienza.
Guardandoli mi chiedo come reagirebbe ognuno di noi in questa assurda condizione. Ci si può davvero abituare a tutto nella vita? Anche alla guerra?

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